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Paola Lucarini

Somiglianze nella diversità:
razionalità e istinto
Ho sempre apprezzato in Alberto Caramella, nell’uomo e parimenti nel poeta, la straordinaria lucidissima razionalità venata sempre da un vigile istinto. Cocktail calibrato per gustare e comprendere pienamente la vita. Date queste premesse non c’è da meravigliarsi se nelle pagine della sua scrittura incontriamo spesso somiglianze a specchio – o addirittura iden- tificazioni – tra lui e l’alterità di esemplari del regno faunistico: esseri di purezza intatta e incorruttibile, non forzati – come noi – dall’ubbidienza a ritmi ossessivi, competitivi, imposti da regole e leggi della convivenza civile, che schiavizzano la natura umana. L’attenzione e la simpatia rivolta ai comportamenti e alle abitudini del mondo animale lo pongono a contatto con la ricchezza e i segreti di una creaturalità che si esprime spontaneamente, senza condizionamenti, in libertà, salvo quelle eccezioni di atteggiamenti dominati dall’autoritaria pre- senza dell’uomo. Egli riconosce il valore di questo fecondo scambio, entrando in rela- zione con infinite forme del vivente, espressioni di differenti vibrazioni della stessa sostanza, secondo una autorevole teoria scientifica. Intelligenza introspettiva, sensibilità, umiltà, consapevolezza, gli per- mettono di tesaurizzare informazioni, insegnamenti che ci collegano diret- tamente alla naturalezza, abbandonando saperi intellettuali, talvolta aridi falsi ottusi presuntuosi per scovare invece linguaggi autentici, aderenti alle necessità primarie dell’essere. L’inesauribile voracità di conoscenza di Alberto Caramella si spiega anche con l’affermazione di Alberto Casiraghy ‘sapere tutto è troppo poco’. L’eterno scambio vitale fra personale e universale fa recuperare, trasformandoci, l’intimità amorosa della vita in armonia con il creato ‘sottile come respiro viene per allargare i panorami del cuore’ (Lucia Carli). Ricollegati ad una rete di confidenza con esseri diversi, ma in fondo in fondo fraterni, conosciamo la consolazione – possiamo perfino chiamarla beatitudine – di una serena convivenza, nel sentirci tutt’uno con il respiro universale. La curiosità, l’interesse, l’indagine che spinge a confrontarci con la complementarietà di ciò che sembra diverso, risulta molto stimolante in quanto ci avverte della inedita potenzialità innervata dall’incontro fra opposti. Fare spazio ad altri tipi d’intelligenza risveglia il profondo istinto che dorme in noi, l’alchemica coincidentia oppositorum, ricomponendo la primaria armonia, la quale ha preceduto ogni diversificazione. L’uomo reintegrato alla sua animalità, nella verginità di una coscienza rinnovata, nutrita di sorprendenti intuizioni, si connette in gioiosa com- plicità con il creato, respirando all’unisono con l’anima del mondo. Gli istinti inconsci dissotterrati dalla profondità dell’essere, infatti, combattono le radici della schizofrenia diramata in ansie diffuse, dilaganti nell’attuale società. Tutto questo Alberto Caramella dimostra di averlo capito bene, ce lo lascia in eredità letteraria. Egli sa quanto sia consolante udire la musica variegata dei suoni emessi dai vari organismi, dal più piccolo al più grande, in onde emozio- nate ed emozionanti, innamorate del semplice vivere insieme, ognuno con la sua inconfondibile voce nella coralità generale, ognuno con la sua nota personale, unica, partecipa al concerto universale. L’Assoluto comu- nica con noi. Riconosciamoci debitori di tali rivelazioni al nostro Autore, il quale si specchia nei miti e negli aspetti reali di un bestiario accuratamente scelto ad esempio, elevato a grande dignità, nel segno di una riconosciuta somiglianza. Queste intuizioni, ripeto, costellano il suo – ed ora anche nostro – percorso conoscitivo, sorprendentemente ben più ampio, a dismisura, rispetto alle consuete misure. Non vorrei che il mio discorso potesse apparire soltanto teorico, mentre invece si fonda su uno studio di testi concernenti l’importanza tematica. Tanta parte della poesia meditativa del Nostro si illumina ai chiari riflessi fra lui e le creature che molto hanno da insegnarci attraverso i loro istintivi comportamenti. Nominerò alcuni dei cari amici animali descritti con minuziosa cura nelle sue pagine, rivelatori della sua indole profonda, della sua segreta interiorità: cani, gatti, uccelli, topi, salmoni, merli, fagiani, lucertole, luc- ciole, orsi, elefanti, insetti, molluschi, pesci, polpi, paguri, tartarughe, tori, formiche, farfalle, api, scoiattoli, galli, serpenti, lumache, giaguari, iene, gal- line, scorpioni, aironi. A voi lascio la scoperta del gioco di eloquenti rimandi fra lui e loro, ma anche fra loro e noi. Credo sia interessante, sicuramente utile, per uno straordinario inedito allargamento di vedute.