Somiglianze nella diversità:
razionalità e istinto
Ho sempre apprezzato in Alberto Caramella, nell’uomo e parimenti
nel poeta, la straordinaria lucidissima razionalità venata sempre da un
vigile istinto.
Cocktail calibrato per gustare e comprendere pienamente la vita.
Date queste premesse non c’è da meravigliarsi se nelle pagine della sua
scrittura incontriamo spesso somiglianze a specchio – o addirittura iden-
tificazioni – tra lui e l’alterità di esemplari del regno faunistico: esseri di
purezza intatta e incorruttibile, non forzati – come noi – dall’ubbidienza a
ritmi ossessivi, competitivi, imposti da regole e leggi della convivenza
civile, che schiavizzano la natura umana.
L’attenzione e la simpatia rivolta ai comportamenti e alle abitudini del
mondo animale lo pongono a contatto con la ricchezza e i segreti di una
creaturalità che si esprime spontaneamente, senza condizionamenti, in
libertà, salvo quelle eccezioni di atteggiamenti dominati dall’autoritaria pre-
senza dell’uomo.
Egli riconosce il valore di questo fecondo scambio, entrando in rela-
zione con infinite forme del vivente, espressioni di differenti vibrazioni
della stessa sostanza, secondo una autorevole teoria scientifica.
Intelligenza introspettiva, sensibilità, umiltà, consapevolezza, gli per-
mettono di tesaurizzare informazioni, insegnamenti che ci collegano diret-
tamente alla naturalezza, abbandonando saperi intellettuali, talvolta aridi
falsi ottusi presuntuosi per scovare invece linguaggi autentici, aderenti alle
necessità primarie dell’essere.
L’inesauribile voracità di conoscenza di Alberto Caramella si spiega
anche con l’affermazione di Alberto Casiraghy ‘sapere tutto è troppo poco’.
L’eterno scambio vitale fra personale e universale fa recuperare, trasformandoci, l’intimità amorosa della vita in armonia con il creato ‘sottile
come respiro viene per allargare i panorami del cuore’ (Lucia Carli).
Ricollegati ad una rete di confidenza con esseri diversi, ma in fondo
in fondo fraterni, conosciamo la consolazione – possiamo perfino chiamarla
beatitudine – di una serena convivenza, nel sentirci tutt’uno con il respiro
universale.
La curiosità, l’interesse, l’indagine che spinge a confrontarci con la
complementarietà di ciò che sembra diverso, risulta molto stimolante in
quanto ci avverte della inedita potenzialità innervata dall’incontro fra
opposti.
Fare spazio ad altri tipi d’intelligenza risveglia il profondo istinto
che dorme in noi, l’alchemica coincidentia oppositorum, ricomponendo la
primaria armonia, la quale ha preceduto ogni diversificazione.
L’uomo reintegrato alla sua animalità, nella verginità di una coscienza
rinnovata, nutrita di sorprendenti intuizioni, si connette in gioiosa com-
plicità con il creato, respirando all’unisono con l’anima del mondo.
Gli istinti inconsci dissotterrati dalla profondità dell’essere, infatti,
combattono le radici della schizofrenia diramata in ansie diffuse, dilaganti
nell’attuale società.
Tutto questo Alberto Caramella dimostra di averlo capito bene, ce lo
lascia in eredità letteraria.
Egli sa quanto sia consolante udire la musica variegata dei suoni
emessi dai vari organismi, dal più piccolo al più grande, in onde emozio-
nate ed emozionanti, innamorate del semplice vivere insieme, ognuno
con la sua inconfondibile voce nella coralità generale, ognuno con la sua
nota personale, unica, partecipa al concerto universale. L’Assoluto comu-
nica con noi.
Riconosciamoci debitori di tali rivelazioni al nostro Autore, il quale si
specchia nei miti e negli aspetti reali di un bestiario accuratamente scelto ad
esempio, elevato a grande dignità, nel segno di una riconosciuta somiglianza.
Queste intuizioni, ripeto, costellano il suo – ed ora anche nostro –
percorso conoscitivo, sorprendentemente ben più ampio, a dismisura,
rispetto alle consuete misure.
Non vorrei che il mio discorso potesse apparire soltanto teorico, mentre invece si fonda su uno studio di testi concernenti l’importanza
tematica.
Tanta parte della poesia meditativa del Nostro si illumina ai chiari
riflessi fra lui e le creature che molto hanno da insegnarci attraverso i loro
istintivi comportamenti.
Nominerò alcuni dei cari amici animali descritti con minuziosa cura
nelle sue pagine, rivelatori della sua indole profonda, della sua segreta
interiorità: cani, gatti, uccelli, topi, salmoni, merli, fagiani, lucertole, luc-
ciole, orsi, elefanti, insetti, molluschi, pesci, polpi, paguri, tartarughe, tori,
formiche, farfalle, api, scoiattoli, galli, serpenti, lumache, giaguari, iene, gal-
line, scorpioni, aironi.
A voi lascio la scoperta del gioco di eloquenti rimandi fra lui e loro,
ma anche fra loro e noi. Credo sia interessante, sicuramente utile, per
uno straordinario inedito allargamento di vedute. razionalità e istinto